Nicola del Ciello

Dai campanili di San Severo al Ministero: storia di un conquistatore digitale.

Nicola del Ciello, imprenditore, Amministratore Delegato di Bit Lab Informatica, ha trasformato San Severo in una base operativa per conquistare le scuole di tutta Italia. Senza mai trasferirsi.

Da San Severo, Nicola guida un’azienda di digitalizzazione scolastica che lavora in tutta Italia. Si tratta di un’azienda a conduzione familiare: il fratello Luciano, co-amministratore; la sorella Michela, responsabile per supporto clienti e formazione; la moglie Loredana, responsabile dell’amministrazione, affiancano Nicola nella gestione operativa e nello sviluppo dell’azienda. 

Bit Lab Informatica è concessionaria numero uno della piattaforma Campus Argo, con 15 dipendenti quasi tutti del territorio.

Cresciuto nel settore seguendo le orme del padre, pioniere dell’informatica nelle scuole italiane negli anni ’80, Nicola ha trasformato le resistenze al cambiamento – ricorda ancora le parolacce che arrivavano dalla platea quando spiegava il registro elettronico – in opportunità di crescita. La sua filosofia è semplice: tecnologia sì, ma quella “buona”, che aiuta l’essere umano senza sostituirlo.

Dal Sud è riuscito a imporsi a livello nazionale, superando pregiudizi e guadagnandosi il riconoscimento del Ministero dell’Istruzione. Oggi lavora su progetti all’avanguardia come le aule immersive, dove i ragazzi possono “toccare” la storia o la geografia attraverso lezioni 3D.

Nonostante il successo nazionale, ha scelto di tenere la sede a San Severo. “Amo San Severo, ce l’ho nel cuore”, dice. “Vorrei fare tanto altro per la mia città”. 

L’intervista 

A cura di Antonella Gagliardi

Nicola, raccontaci del tuo percorso professionale e di come sei arrivato a lavorare nel settore della digitalizzazione delle scuole.

Il mio percorso è iniziato negli anni ’80 con mio padre, pioniere della digitalizzazione nelle scuole. All’epoca nelle scuole non c’erano computer, solo macchine da scrivere ed enormi macchinari che occupavano stanze intere con schede perforate per produrre cedolini e buste paga.

Passare dai PC ai programmi gestionali Windows, fino ad arrivare ai sistemi cloud, è stato complicato ma stimolante. Ricordo che quando spiegavamo il registro elettronico ai docenti negli anni ’90, dalla platea arrivavano addirittura parolacce perché c’era resistenza al cambiamento tecnologico.

Quali sono stati gli elementi che hanno contribuito al tuo successo professionale?

Caratterialmente sono una persona molto empatica, aperta alle relazioni interpersonali. Mi piace conoscere nuove persone, parlare, intrattenere rapporti. Il mio pregio migliore è la capacità di capire subito l’interlocutore e immedesimarmi nel suo bisogno.

All’inizio ho preso qualche “schiaffone” perché ero visto come “il figlio di” calato in questa professione, quindi ho dovuto farmi largo con determinazione. Gli studi in economia aziendale, con specializzazione in strategie d’impresa e gestione delle risorse umane, mi hanno aiutato molto. La mia tesi sperimentale era sulla gestione strategica delle risorse umane.

Parlaci della tua filosofia riguardo la tecnologia.

Sono per la tecnologia, ma quella buona – quella che aiuta l’essere umano senza sostituirlo o renderlo dipendente. Ho sempre portato avanti questa filosofia nelle mie lezioni di formazione, sia con i docenti che con il personale scolastico.

La tecnologia può fare male quando se ne abusa. Il problema nasce quando si passa dalla tecnologia che aiuta ad apprendere a quella usata solo per chattare o sostituire completamente le relazioni umane. Per me sarebbe stato impensabile, ai miei tempi, non guardare negli occhi una ragazza o non tremare quando ti emozionava.

Come sei riuscito, partendo dal Sud, a lavorare su tutto il territorio nazionale superando eventuali pregiudizi?

Non è stato facile. Ricordo un episodio al Ministero della Pubblica Istruzione: mi sentii dire che il mio curriculum non interessava, che ero lì solo per risolvere un problema. È stato un momento brutto, volevo quasi lasciare perdere. Però ho voluto dimostrare che con il lavoro serio, professionale e onesto si potevano raggiungere gli stessi obiettivi.

Il riconoscimento è arrivato dal Ministero stesso, che ha valutato il mio lavoro per quello che è stato realmente, grazie ai feedback positivi dal territorio.

Ci parli della tua collaborazione con Argo e di come sei diventato il concessionario numero uno in Italia?

Quando sono arrivato in Argo, l’azienda stava per esplodere nel mercato ma aveva un problema: trasferire i dati dai software della concorrenza ai loro sistemi. Insieme a un mio programmatore, abbiamo creato un software che migrava automaticamente i dati.

Questo lavoro mi ha portato a diventare il concessionario numero uno in Italia, scavalcando colleghi che erano in Argo da 10-15 anni prima di me.

Di cosa si occupa la tua azienda, oggi?

Siamo concessionari di Campus Argo, una piattaforma americana che utilizza la metodologia MOOC con pillole formative di 7-8 minuti. Collaboriamo anche con Liquid Law, spin-off dell’Università del Salento, per servizi di Data Protection Officer nelle scuole.

Recentemente abbiamo iniziato una collaborazione con un’azienda del Nord per arredamenti scolastici che includono tecnologia, come le aule immersive con pannelli per lezioni 3D dove i ragazzi possono immergersi nella storia, geografia, matematica.

Quanti dipendenti ha la tua azienda e perché hai scelto di rimanere a San Severo?

Attualmente siamo 15 dipendenti più due commerciali. Ho voluto fortemente mantenere la sede a San Severo per creare lavoro qui. I ragazzi che lavorano con me sono tutti di San Severo o della zona. È stata una mia decisione precisa, anche se le mie principali conoscenze professionali in Puglia sono concentrate a Bari.

Qual è la tua visione sulla presenza femminile nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics)?

Sono un grande sostenitore della presenza femminile in tutti i settori, non solo nella tecnologia. Il mio braccio destro è una ragazza di 24 anni appena laureata. Ho potuto apprezzare nel tempo la capacità di gestione delle donne in tutti i campi, la vostra abilità nel multitasking che a noi maschi spesso manca.

Conosco docenti STEM donne che sono dei geni, capaci di trascinare e coinvolgere. Avete quel “quid” in più che a noi maschietti manca, ne sono fermamente convinto.

Come presenti l’importanza della digitalizzazione a chi è restio al cambiamento?

Nella maniera più semplice possibile. Dico sempre che chiunque può imparare un software dall’oggi al domani, basta volerlo. Il software ci deve aiutare, ha bisogno di noi per funzionare. Il mio esempio è che ogni software ha 5 bottoni fondamentali: una volta imparati quelli, hai capito tutto il meccanismo.

Non faccio mai terrorismo psicologico come alcuni concorrenti. È importante che le persone siano consapevoli e metabolizzino la tecnologia fino a capire che può aiutarle.

Che rapporto hai con San Severo?

Amo San Severo, ce l’ho nel cuore anche se mi dispiace tantissimo per la situazione in cui versa. Vorrei fare altro per San Severo, vorrei veramente fare tanto altro per la mia città.

Nicola del Ciello, 56 anni, guida da San Severo un’azienda di 15 dipendenti che lavora con istituti di tutta Italia. Laureato in economia aziendale, è diventato il concessionario numero uno della piattaforma Campus Argo dopo aver risolto un problema tecnico che nessuno riusciva a risolvere: trasferire i dati dai vecchi software a quelli nuovi. 

Ha collaborato con il Ministero dell’Istruzione, formato ingegneri della Motorizzazione Civile e persino gli scrutatori di quattro regioni italiane per lo scrutinio elettronico (esperimento poi abbandonato). Oggi progetta aule immersive dove i bambini possono “toccare” la storia in 3D.

Antonella Gagliardi è professionista della formazione con diversi anni di esperienza in contesti internazionali. Attualmente ricopre il ruolo di Education Officer per Progetti Strategici presso EIT Manufacturing, dove si occupa dello sviluppo e dell’implementazione di strategie educative per progetti finanziati con fondi pubblici, con particolare attenzione all’analisi delle competenze e alle iniziative di riqualificazione nel settore manifatturiero.

Antonella è anche parte del team di Giro Esterno Podcast, un innovativo podcast che racconta “la storia dei Sanseveresi”.


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